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COMUNICATO DEGRADO FOCE METAURO

Le associazioni naturalistiche Argonauta, Federazione Nazionale Pro Natura e La Lupus in fabula hanno inviato nei giorni scorsi agli enti competenti (assessorato all’Ambiente Regione Marche, ex Genio civile Pesaro-Urbino, amministrazione comunale di Fano e Capitaneria di Porto di Fano) una lettera per segnalare le condizioni deplorevoli in cui versa la foce del Metauro, uno dei principali corsi d’acqua delle Marche, sito Natura 2000 e protetto dal punto di vista paesaggistico.

La lettera segue diverse altre che l’Associazione naturalistica Argonauta ha inviato agli enti locali in poco più di un anno (10-6-2019, 19-2-2020, 10-3-2020 e 21-5-2020), eppure la situazione di degrado ripetutamente segnalata non è apparsa mutata in meglio.

Tra le forme di degrado segnalate vi l’accesso incontrollato delle automobili nella riva destra della foce fin sulla spiaggia, infrangendo il divieto dell’art.5 della L. Reg 52/74: la sbarra sistemata a suo tempo dal vicino campeggio, proprietaria dell’area all’interno della golena (sic!), risulta non più presente, permettendo l’ingresso di auto e camper (in certi giorni occupano in gran numero l’intera area della foce).

Una parte non piccola (almeno 100 metri quadrati) della foce è inoltre occupata da decine di cassonetti dei rifiuti del campeggio. L’area è ad elevato rischio di esondazione, ciò potrebbe determinare il trascinamento dei cassonetti in mare. Oltre al rischio ambientale, l’inserimento di un gruppo di cassonetti così vistoso in un’area naturale si configura anche come un degrado di tipo paesaggistico.

Sono state inoltre segnalate una serie di forme di disturbo in un’area che rappresenta un importante punto di sosta per l’avifauna in particolar modo durante la migrazione invernale e primaverile e per questo divenuta un sito della rete europea Natura 2000 (Area ZSC/SIC e ZPS IT5310022 “Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce”).

A provocare il disturbo all’avifauna in sosta sono alcuni comportamenti scorretti (e illegali), come il frequente scorrazzare di cani senza guinzaglio, la pratica del kitesurf (vietata davanti alle foci dei fiumi) e del modellismo nautico nell’ultimo tratto di fiume fino alla foce.

Le associazioni naturalistiche firmatarie hanno rimarcato che la Regione, competente in materia, non ha mai collocato un’opportuna cartellonistica ad indicare che si tratta di area ZSC e ZPS e che riporti i comportamenti vietati.

La mancata affissione dei cartelli, soprattutto nel periodo estivo, contribuisce a rendere l’area terra di nessuno, con danni non solo alla natura ma anche ai turisti e cittadini che vorrebbero utilizzare l’area in maniera corretta.


DegradoFoceMetauro1-23-8-2020
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